“Giù le mani dalla Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella, non c’è trippa per gatti”.

Il gruppo consiliare di opposizione “CambiAmo Capo” ha acceso i riflettori sulla vertenza  Fondazione Famiglia Piccolo/Comune di Capo d’Orlando. Atteso che sarà esaminata anche dal Collegio dei Revisori dei Conti, su richiesta dei Consiglieri Mangano, Gazia, Liotta, Scafidi e Truglio, previa  approfondita relazione, il capogruppo Mangano ha sollecitato il Presidente del Consiglio Comunale, il Segretario generale, i Dirigenti competenti in materia, a fornire all’Organo di Controllo tutta la documentazione necessaria per la redazione di un dettagliato “Referto” al fine di valutare la veridicità del Bilancio di Previsione 2024/2026, in considerazione della seduta consiliare del 10 agosto e della diversità di vedute, tra le parti, sull’effettivo credito dell’Ente Morale.

Nei prossimi giorni si terrà una conferenza dei capigruppo alla presenza dell’Avv. Andrea Pruiti Ciarello, rappresentante legale dell’Ente Morale, per individuare una soluzione e scongiurare la vendita all’asta e salvaguardare il patrimonio culturale e immobiliare della Fondazione.

Nelle more sono state inoltre programmate delle interlocuzioni con diverse Istituzioni sovracomunali in attesa della convocazione, entro fine agosto, di una seduta di consiglio comunale per condividere in maniera immediata e risolutiva le iniziative più opportune per rilanciare la memoria e le opere dei fratelli Piccolo di Calanovella.

I consiglieri di minoranza, rivolgendosi ad eventuali imprenditori/investitori pronti a speculare sulla situazione finanziaria debitoria della Fondazione Famiglia Piccolo, fanno loro presente che “non ci sarà trippa per gatti” in quanto lotteranno con ogni mezzo affinché l’Ente Morale non venga sottratto alla cultura, alla fruibilità di cittadini e visitatori.

“L’ente morale culturale – scrive nel comunicato il gruppo di opposizione –  rappresenta un pilastro della nostra eredità intellettuale e spirituale. La sua possibile vendita all’asta per debiti economici non è solo una perdita finanziaria, ma un colpo profondo alla nostra identità collettiva. Questi luoghi sono custodi di memorie, valori e conoscenze che attraversano le generazioni. È imperativo trovare soluzioni per preservare tale istituzione, poiché il suo valore trascende il mero denaro: Villa Piccolo è il cuore pulsante della nostra cultura e della nostra comunità. La sua salvaguardia è un dovere morale verso il passato, il presente e il futuro”.

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