Le Associazioni Ambientaliste CAI, LEGAMBIENTE, LIPU e WWF – Delegazioni siciliane, con un articolato documento inviate alle Autorità regionali, denunciano il grave stato in cui versano gli enti parco regionali che oggi sono al minimo storico di capacità di azione e di credibilità, a causa del grave deficit di partecipazione, rappresentatività, progettualità e competenza, con  gestioni commissariali  che si prolungano oltremodo e direzioni  a tempo, con piante organiche sguarnite e mancanza di adeguate professionalità, con ruoli sovrapposti di controllati/controllori incompatibili tra loro e più incarichi ricoperti dalle medesime persone.

Questi enti parco  hanno tradito significato e obiettivi voluti originariamente dal legislatore regionale e a cui occorre ritornare urgentemente: il parco come progetto e strumento di conservazione della natura,  per favorire uno sviluppo sostenibile autocentrato sulle comunità  e sulle risorse naturali locali e per promuovere azioni pubbliche di adeguamento e mitigazione rispetto ai  cambiamenti climatici che stanno colpendo anche questi territori ad alta valenza di biodiversità.

Le Associazioni ambientaliste chiedono  come primo atto urgente l’azzeramento di tutti gli incarichi di  commissario e  di direttore reggente, e di procedere,  per il valore e l’importanza del nostro patrimonio naturalistico,  secondo procedure ad evidenza pubblica comparative per scegliere le persone con i titoli più adeguati e che si siano particolarmente distinte nella salvaguardia dell’ambiente, come previsto dalla legge,  in grado di ridare credibilità al sistema dei parchi,  che in altre regioni sono diventati uno strumento importante delle politiche di conservazione della natura e di promozione dello sviluppo sostenibile.

CAI, LEGAMBIENTE, LIPU e WWF hanno poi formulato altre richieste e proposte:

  • una urgente modifica dell’organizzazione degli enti parco sul modello dei parchi nazionali, più funzionale e che garantisce la partecipazione nella gestione di tutti i soggetti (amministrazioni locali, regione,  componente scientifica,  portatori di interesse);
  • il ripristino della piena e autonoma titolarità delle Soprintendenze ai Beni Culturali e Ambientali in materia di tutela del paesaggio;
  • l’immediata costituzione delle comunità dei parchi, previste dalla legge per favorire la partecipazione di associazioni, organizzazioni di categoria, stakeholders;
  • un deciso intervento dell’Assessore Regionale al Territorio e Ambiente per la redazione e l’attuazione dei piani territoriali.

Su questi temi le Associazioni Ambientaliste nelle prossime settimane promuoveranno momenti di incontro pubblici nei territori delle Madonie, dei Nebrodi, dell’Alcantara e dell’Etna.