“Rimodulare il piano di rientro a cui sono sottoposte le regioni”
La pubblicazione del Nuovo Tariffario Nazionale, entrato in vigore il 30 dicembre 2024, ha causato la non sostenibilità economica, da parte delle strutture accreditate, per l’erogazione delle prestazioni sanitarie. In attesa della pronuncia del Tar Lazio sul ricorso presentato da strutture accreditate di tutta Italia, il C.S.A. si impegna in un’ottica di fattiva collaborazione, con l’assessorato alla salute della regione Sicilia, ad avviare un tavolo di confronto che impatti in maniera tempestiva e determinante sulle criticità scaturite dal Nuovo tariffario nazionale. Si rende necessaria l’attuazione della norma presente nella nuova finanziaria nazionale, che rende possibile rimodulare il piano di rientro a cui sono sottoposte le regioni, al fine di sbloccare fondi utili ad integrare le tariffe delle prestazioni sanitarie. Serve dare dignità alle strutture specialistiche accreditate, riconoscendole come “Presidi Sanitari Territoriali” e avviare, una immediata programmazione per gli aggregati di spesa per la specialistica esterna per gli anni 2025-2026. Garantendo, con profondo senso del dovere, la continuità assistenziale per i cittadini siciliani, ci auspichiamo attenzione da parte della classe politica e tempestive azioni dall’assessorato alla salute della regione Sicilia.